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  • Immagine del redattorePaola, La Casuarina

Sostenibilità e sviluppo sostenibile: ingredienti cosmetici (part.2)



Ad oggi, l’attenzione sugli ingredienti contenuti nei cosmetici è alta, sia da parte delle aziende che dai loro consumatori, sempre più consapevoli di cosa vogliono e non vogliono trovare all’interno dei prodotti che acquistano.


Sapendo tutto questo, come deve comportarsi quindi un’azienda cosmetica?


L’eco-compatibilità nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è riferita a 6 obbiettivi:

  1. mitigazione del cambiamento climatico,

  2. adattamento al cambiamento climatico,

  3. uso sostenibile e protezione delle risorse marine e idriche,

  4. transizione all’economia circolare e riduzione del ciclo dei rifiuti,

  5. prevenzione e controllo dell’inquinamento,

  6. protezione della biodiversità e degli ecosistemi.

L’attività viene considerata eco-compatibile se contribuisce almeno ad uno dei sei obbiettivi, non produce impatti negativi su nessuno ed è svolta nel rispetto di garanzie sociali di base (linee guida OCSE/ONU).


La progettazione di un prodotto è il primo passo verso la sostenibilità perché proprio qui vengono prese decisioni chiave riguardo alla composizione del prodotto che influenzeranno l’impatto ambientale del cosmetico, lungo tutto il suo ciclo di vita.

Le scelte fatte sono molteplici: dalla scelta delle materie prime a ridotto impatto o provenienti da filiere controllate, all’uso di imballaggi in materiale riciclato o alla riduzione degli imballaggi stessi.


L’involucro di un prodotto materializza l’emozione e l’aspettativa del consumatore, che lo interpreta come il valore stesso del marchio, e può inoltre contenere indicazioni per il cliente sul corretto uso e smaltimento del prodotto stesso.


Purtroppo non sono pochi i casi di Green Washing, ovvero di ‘’informazione ingannevole, incorretta o non verificabile sul proprio impegno ambientale da parte di un’azienda al fine di ottenere un vantaggio commerciale’’.


Per evitare questo errore e comunicare efficacemente ai propri clienti è necessario enunciare le fonti, i dati, le prove e soprattutto le certificazioni che si hanno a disposizione che attestano la reale eco-sostenibilità e il rispetto di certi protocolli da parte di un’azienda. Per esempio la “certificazione ISO 50001” dimostra che l’organizzazione ha un sistema di gestione capace di tenere sotto controllo gli usi di energia correlati alle proprie attività e ne ricerca sistematicamente il miglioramento in modo coerente, efficace e sostenibile.

In questo ambiente in costante sviluppo quindi, la conclusione è che la sostenibilità non può essere più una scelta ma deve essere la ragion d’essere dell’azienda e il chimico cosmetologo deve essere una figura chiave multidisciplinare, consapevole che l’obbiettivo è creare un prodotto utile a soddisfare un bisogno reale, con caratteristiche di rispetto dei vincoli ambientali, sociali ed economici.


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Bibliografia

The Limiths to Growth - Donella H. Meadows, Dennis L, Meadows, Jorgen Randers, William W. Behrens - 1972, Protomac Associates.

The Entropy Law and the Economic Process, 1971, Harvard Univesity Press.

Planet Life Economy Foundation, Il primo libro della planomia. Realtà, sogni, ambizioni della sostenibilità, FrancoAngeli 2008.

Ricotti P.Sostenibilità e Green Economy. Quarto Settore. Competitività, Strategie e Valore Aggiunto per le imprese del terzo millennio, FrancoAngeli 2010.




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