Cosmesi sostenibile: è possibile?
- Paola, La Casuarina
- 22 mag
- Tempo di lettura: 1 min
Nel contesto attuale, segnato da profondi cambiamenti climatici e demografici, la sostenibilità è diventata una priorità non più rinviabile. Anche il mondo della cosmesi è chiamato a rivedere i propri modelli produttivi, spinto da consumatori sempre più consapevoli, che richiedono prodotti non solo efficaci, ma anche sicuri e rispettosi dell’ambiente e delle persone. La sostenibilità, però, non è un concetto semplice: è un equilibrio complesso tra impatto ambientale, responsabilità sociale ed efficienza economica.
In questo scenario, l’ecodesign si afferma come approccio innovativo e multidisciplinare, capace di integrare sostenibilità, sicurezza ed efficacia fin dalle prime fasi di sviluppo del prodotto. Si tratta di progettare considerando l’intero ciclo di vita: dalla scelta delle materie prime – valutandone origine, biodegradabilità e impatto ambientale – fino alla produzione, al packaging, alla distribuzione e al post-uso.

Un esempio significativo è rappresentato dai solari, cosmetici essenziali per la salute, ma spesso criticati per l’impatto negativo che alcuni filtri UV possono avere sugli ecosistemi marini. La sfida è quindi creare formule che proteggano la pelle senza danneggiare l’ambiente.
È fondamentale distinguere tra “naturale” e “sostenibile”: non tutti gli ingredienti naturali lo sono davvero, soprattutto se la loro estrazione mette a rischio la biodiversità. Serve quindi un’analisi approfondita di ogni fase del processo, supportata da tecnologie e strumenti di valutazione dell’impatto ambientale.
Solo attraverso un approccio olistico e scientifico si possono sviluppare cosmetici all’altezza delle nuove esigenze etiche e ambientali. Un cambiamento che non si limita a seguire una tendenza, ma rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale per il settore.
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