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  • Immagine del redattorePaola, La Casuarina

Oggi parliamo di: sostenibilità e sviluppo sostenibile (part.1)

Aggiornamento: 1 feb 2023

E’ sempre più frequente al giorno d’oggi sentire parlare di “sostenibilità” e di “sviluppo sostenibile”, ma cosa significano realmente questi termini?

Sostenibilità vuol dire possibilità di essere sostenuto; un determinato peso può essere sostenuto da una determinata forza. Pertanto, il termine sviluppo sostenibile indica uno sviluppo durevole nel tempo, che garantisce la soddisfazione dei bisogni delle generazioni presenti senza compromettere quella delle generazioni future.


Un po' di storia...

Questi due concetti nascono già all’inizio degli anni ‘70 a seguito dello studio “Limiti dello Sviluppo”, in cui si prospettava nel terzo millennio, in particolare tra il 2020 e il 2050, un rischio di collasso per pressione demografica, mancanza di risorse e inquinamento. La causa della loro nascita, quindi, non è la preoccupazione sulla continuità del pianeta stesso, ma il rischio che la specie umana si condanni alla propria estinzione.


Per questo motivo è nata l’Agenda Onu 2030, un insieme di 17 obbiettivi che mirano ad evitare questo futuro opprimente, e che sono stati ripresi e ampliati nel 2019 dalla Nuova Commissione Europea in un piano straordinario chiamato NEXT GENERATION UE, che comporta una pianificazione di ciascun stato membro orientata al perseguimento delle garanzie intergenerazionali su cui si basa lo sviluppo sostenibile.


Il Piano Italiano si intitola Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e prevede tre obbiettivi:

  1. digitalizzazione e innovazione,

  2. transizione ecologica,

  3. inclusione sociale.

Questo piano rappresenta la cornice su cui qualsiasi attività imprenditoriale deve adeguare la propria impostazione.


Ora, viene naturale porsi una domanda: cos'ha a che vedere tutto questo con la cosmetica?

Beh, se la sostenibilità fa riferimento all’ambiente, ovvero alla natura che ci circonda, al sociale, ovvero alla persona, e all’economia, ovvero al valore che si produce, la cosmesi, a partire dalla sua etimologia dal greco ‘Kosmesis’ (mettere in ordine) né è interprete. La sostenibilità presuppone un ordine armonioso, e dall’antichità persegue questo scopo con un ricorso a risorse della natura, terre, fiori, acque, frutti, con applicazioni per la persona in senso di abbellimento, di cura e di salute.

Questa straordinaria attrazione dell’uomo verso la cura della persona segue l’evoluzione della società, entra nei costumi, nella storia, nella scienza e si tramanda di tradizione in tradizione fino ad arrivare ai giorni nostri in cui si ritrova a fare i conti con i vincoli di sostenibilità e i principi naturali.



I punti d’attenzione sono la tossicità verso l’ambiente, la sicurezza tossica e allergenica per il consumatore, l’abuso idrico nella produzione e nell’utilizzo di determinati prodotti, il non ricorso a test sugli animali e gli aspetti etici della comunicazione.


Inoltre, il settore cosmetico è responsabile dell’emissione nell’ambiente di oltre 8.700 tonnellate di microplastiche all’anno, ovvero di particelle di plastica solide, di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, che vengono aggiunte intenzionalmente nei prodotti cosmetici per impartire funzioni specifiche e sono utilizzate per vari scopi: esfolianti, opacizzanti, emulsionanti, emollienti ecc.

Di solito finiscono nell’impianto fognario dopo l’utilizzo del prodotto e da qui arrivano al depuratore che non sempre è attrezzato a rimuoverle, finendo quindi come fertilizzanti sui terreni agricoli, interrati, o smaltiti in mare, ed entrando quindi, nell’ambiente. Sono caratterizzate dalla persistenza a lungo termine in quanto estremamente resistenti alla biodegradazione, e la loro tendenza a dividersi in particelle sempre più piccole le rende praticamente impossibili da rimuovere.


Accumulandosi nell’ambiente vengono ingerite dagli animali ed entrano quindi nella catena alimentare, finendo per essere ingerite anche da noi (ne sono state trovate tracce persino nella placenta).


A tal proposito la restrizione REACH (regolamento della CE per la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche) ha l’obbiettivo di ridurre l’emissione nell’ambiente delle microplastiche primarie (quelle inserite nei prodotti). Per quanto riguarda il settore cosmetico, oltre alla limitazione dell’immissione sul mercato di prodotti contenenti microplastiche si mira a promuovere l’informazione al consumatore.


Nel prossimo articolo parleremo di sostenibilità e scelte cosmetiche! Rimani sempre aggiornato con il nostro Blog


Bibliografia

The Limiths to Growth - Donella H. Meadows, Dennis L, Meadows, Jorgen Randers, William W. Behrens - 1972, Protomac Associates.

The Entropy Law and the Economic Process, 1971, Harvard Univesity Press.

Planet Life Economy Foundation, Il primo libro della planomia. Realtà, sogni, ambizioni della sostenibilità, FrancoAngeli 2008.

Ricotti P. Sostenibilità e Green Economy. Quarto Settore. Competitività, Strategie e Valore Aggiunto per le imprese del terzo millennio, Franco Angeli 2010.

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