Rispetto al colorito della pelle e alla sua sensibilità alla luce ultravioletta si distinguono 6 tipi di pelle geneticamente definiti, che corrispondono alle radiazioni solari caratteristiche delle zone in cui si sono formati.
Da che parte del mondo vieni?
Il tipo di pelle dell’Europa del nord è pallido per poter raccattare quei pochi raggi solari che gli si presentano in rare giornate di sole.
Il tipo di pelle che si è formato nelle zone equatoriali è scuro, per potersi proteggere sufficientemente dalle componenti pericolose delle radiazioni solari.
La permanenza in un contesto ambientale diverso dal luogo di origine crea danno se non si ricorre ad una giusta protezione.
Ecco perché conoscere il proprio fototipo è fondamentale per potersi esporre godendo al massimo della luce solare e limitandone i danni!
Enzimi difensivi e fototipo
Il nostro corpo ha escogitato alcuni trucchetti per proteggersi dalle radiazione ultraviolette, uno dei quali è l’abbronzatura.
Tutte le volte che ci sottoponiamo in maniera continuativa alle radiazioni solari, come succede, ad esempio, in vacanza, la nostra pelle mette in atto dei meccanismi di difesa e si corazza producendo melanina, responsabile della tanto agognata abbronzatura.
I meccanismi riparativi però non sono uguali per tutti, ognuno di noi possiede, chi più, chi meno, chi nulla, enzimi difensivi ed è proprio la maggiore o minore presenza di questi che determina il nostro fototipo!
Protezione solare e SPF
Il grado di protezione di un filtro solare è espresso in SPF (Sun Protection Factor) ed è quel numero che troviamo in tutte le confezioni di crema solare che indica il rapporto tra il tempo necessario a produrre l’insorgenza dell’eritema sulla cute protetta dal prodotto solare e il tempo necessario a produrre la stessa risposta senza protezione.
A cosa serve? Prendiamo ad esempio l’ SPF 50 e il fototipo 1, che, avendo la pelle molto chiara, ha una naturale protezione di circa 10 minuti.
Si moltiplica 50x10 e in base a questo calcolo, il fortunato potrà restare sotto il sole cocente per 500 minuti, ovvero 8 ore circa. Essendo un rapporto che valuta una risposta biologica, presenta, di conseguenza, una variabilità individuale: non siamo tutti uguali e dunque a priori c’è un margine di errore.
La protezione "totale" non esiste
Le creme solari, anche quando presentano un fattore di protezione molto alto, non sono uno schermo totale, fanno comunque passare un bel po’ di radiazioni ultraviolette.
Ricordiamoci quindi che una buona crema solare riporta sempre in etichetta: “non rimanere esposti al sole troppo a lungo anche se si utilizza un prodotto per la protezione solare” e soprattutto non riporta mai l’indicazione “protezione totale”, che non esiste!!
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