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PROTEZIONE SOLARE: QUELLO CHE CONTA DAVVERO: LA SICUREZZA

  • Immagine del redattore: Paola, La Casuarina
    Paola, La Casuarina
  • 6 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel corso degli anni abbiamo un po’ tutti  sperimentato sulla nostra pelle quali siano gli effetti del sole,  positivi come la luce , negativi come le scottature.

l’obiettivo primario di un cosmetico solare consiste nel minimizzare i danni acuti dell’esposizione solare. È importante sottolineare che la fotoprotezione topica è riconosciuta a livello mondiale come lo strumento principale non solo contro eritema e scottature ma soprattutto per prevenire i danni a lungo termine ovvero forme di cancro della pelle.

Secondo la legislazione europea vigente i prodotti solari sono cosmetici e come tali devono rispettare

 il Regolamenti (CE) n. 1223/2009 sui prodotti cosmetici

il Regolamento (UE) n. 655/2013 che stabilisce i criteri per la giustificazione delle dichiarazioni utilizzate per i prodotti cosmetici,

In generale il riferimento legislativo per i test di efficacia ed etichettatura delle protezioni solari è la Raccomandazione della Commissione del 22 settembre 2006 (2006/647/CE) dedicata proprio all’efficacia dei prodotti per la protezione solare e sulle relative indicazioni; essa impartisce anche una definizione di pro dotto per la protezione solare destinato a essere posto in contatto con la pelle umana, al fine esclusivo o principale di proteggerla dai raggi UV assorbendoli, disperdendoli o mediante rifrazione.

 

Il prodotto solare è normato come cosmetico dunque  ma molto molto speciale.

Il presupposto fondamentale affinchè il consumatore scelga correttamente e in modo consapevole un prodotto solare è che le informazioni sull’efficacia protettiva del prodotto siano esaustive utili e di facile comprensione.

Un prodotto solare, per essere dichiarato tale, deve garantire una protezione


 UVA   1/3  SPF UVB, vale a dire:

 

 

l’etichetta di un  protettivo solare deve  garantire una protezione ad  ampio spettro di protezione nei confronti degli UVB e  UVA.

 

Il fattore di protezione solare (spf) si riferisce unicamente  agli UVB, e descrive la “capacità” di protezione del prodotto nei confronti dell’eritema solare.

Si parte da un valore minimo di spf 6 ad un massimo di spf50+

Sebbene con minore contenuto energetico rispetto agli UVB, i raggi UVA sono responsabili del rilascio di specie radicaliche dell’ossigeno (ROS) all’interno delle cellule cutanee, favorendo il  loro precoce  invecchiamento e provocando danni alla matrice e alle fibre di sostegno (collagene ed elastina).

La ricerca ha ormai ampiamento dimostrato come il danno biologico sul DNA dei cheratinociti (cellule epidermiche) sia quello degli UVA sul derma  tende ad accumularsi nel tempo mostrando i suoi effetti, anche molto gravi, a distanza di anni.

 

MEDOTI DI VALUTAZIONE

IN-VIVO della capacità protettiva UVB di un prodotto solare.

Spf esprime numericamente la capacità protettiva di un prodotto nei confronti dell’eritema solare e lo standard utilizzato è il Metodo ISO 24444.

Il metodo in-vivo consiste nell’indurre la formazione di una pigmentazione persistente (osservata dopo 2-24 ore) sulla schiena di almeno 10 soggetti volontari  con buone capacità di pigmentazione appartenenti ai  fototipi II, III e IV.  mediante una lampada Xenon che simula i raggi solari.

La protezione dai raggi UVA dovrebbe mantenere una correlazione con gli UVB pari ad almeno 1/3 es. SPF 30 dovrà avere un fattore di protezione UVA >10.

Per ragioni etiche  non si possono effettuare metodi in-vivo  per valutare la capacità protettiva UVA di un prodotto solare  e il metodo attualmente utilizzato è l’International Standard ISO 24443  in-vitro.

 
 
 

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